Conferenza Unificata
Intesa sullo schema di decreto legislativo recante attuazione dell’articolo 16 della legge 5 maggio 2009, n. 42 e successive modificazioni in materia di risorse aggiuntive ed interventi speciali per la rimozione degli squilibri economici e sociali. (ECONOMIA E FINANZE - RIFORME FEDERALISMO- SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA - RAPPORTI REGIONI E COESIONE TERRITORIALE - SVILUPPO ECONOMICO)
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Repertorio atti n. 10/CU del 20 gennaio 2011
VISTO il successivo comma 3 il quale ha disposto che
i decreti legislativi di cui al precedente comma 1 sono adottati su proposta
del Ministro dell’economia e delle finanze, del Ministro per le riforme
per il federalismo, del Ministro per la semplificazione normativa, del Ministro
per i rapporti con le regioni e del Ministro per le politiche europee, di concerto
con il Ministro dell’interno, con il Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione e con gli altri Ministri volta a volta
competenti nelle materie oggetto di tali decreti. Gli schemi di decreto
legislativo, previa intesa da sancire in sede di Conferenza unificata ai sensi
dell’articolo 3 del decreto legislativo 28
agosto 1997, n. 281, sono trasmessi alle Camere, ciascuno corredato di
relazione tecnica che evidenzi gli effetti delle disposizioni recate dal
medesimo schema di decreto sul saldo netto da finanziare,
sull’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche e sul fabbisogno
del settore pubblico, perché su di essi sia espresso il parere della
Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale e delle
Commissioni parlamentari competenti per le conseguenze di carattere
finanziario, entro sessanta giorni dalla trasmissione. In mancanza di intesa nel termine di cui all’articolo 3 del
decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, il Consiglio dei ministri delibera,
approvando una relazione che è trasmessa alle Camere. Nella relazione
sono indicate le specifiche motivazioni per cui l’intesa non è
stata raggiunta;
VISTA la nota n. 8793 - DAGL/51587/10.3.1 del 2 dicembre 2010 con la quale la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi ha trasmesso lo schema di decreto legislativo recante attuazione dell’articolo 16 della legge 5 maggio 2009, n. 42 e successive modificazioni in materia di risorse aggiuntive ed interventi speciali per la rimozione degli squilibri economici e sociali, approvato, in via preliminare, dal Consiglio dei Ministri, nella seduta del 26 novembre 2010, provvedimento che è stato inviato, il 3 dicembre 2010, alle Regioni ed agli Enti locali;
CONSIDERATO che, per l’esame del provvedimento è stata
convocata una riunione, a livello tecnico, il 7 dicembre 2010 nel corso della quale i rappresentanti delle Regioni e degli Enti
Locali hanno espresso alcuni elementi di criticità; al riguardo, i
rappresentanti delle Amministrazioni statali hanno evidenziato che il
provvedimento in esame non intende innovare rispetto alle attuali disposizioni
in materia di programmazione, ma mira alla individuazione di un sistema
più efficace nella realizzazione dei programmi eliminando i ritardi
registrati negli ultimi anni;
CONSIDERATO che, in una successiva riunione, a
livello tecnico, tenutasi il 15 dicembre 2010,
l’ANCI e l’UPI hanno presentato un documento contenente proposte di
emendamenti allo schema di decreto legislativo volte ad introdurre un maggior
coinvolgimento degli enti locali destinatari degli interventi speciali,
auspicando una più compiuta attuazione dell’articolo 16 della
legge n. 42/2009, mentre i rappresentanti delle Regioni hanno confermato quanto
già espresso nella precedente riunione a livello tecnico in ordine ad
una maggiore esplicitazione di alcuni punti dello schema di decreto legislativo
che riguardano il coinvolgimento delle Regioni nei processi decisionali e
chiarezza sulla gerarchia delle fonti di attuazione degli interventi speciali
stante l’introduzione del nuovo strumento del contratto istituzionale
di sviluppo, riservandosi di far pervenire puntuali proposte emendative una
volta approvate, a livello politico, dalle competenti Commissioni della
Conferenza delle Regioni e delle Province autonome;
CONSIDERATO che l’argomento è stato iscritto all’ordine
del giorno della seduta di questa Conferenza del 16 dicembre 2010, nel corso
della quale le Regioni hanno presentato un documento contenente delle proposte
di emendamento al provvedimento in esame; nella stessa seduta si è
registrata la mancata intesa con decorrenza del termine di 30
giorni previsto dall’articolo 2, comma 3, della citata legge n. 42/2009;
CONSIDERATO che detti documenti (All.A,
B e C) sono stati inviati, in data 5 gennaio 2011, alle Amministrazioni statali
interessate al fine di fornire una risposta e consentire, quindi, il
conseguimento dell’intesa;
CONSIDERATO che l’Ufficio legislativo del
Ministro per i rapporti con le Regioni e per la coesione territoriale, con nota
del 19 gennaio 2011, sulla base dei citati documenti, ha fatto pervenire una
versione del provvedimento in questione (All.D)
con evidenziate, a mero titolo collaborativo, le proposte emendative ritenute accoglibili e
quelle in parte riformulate, versione che è stata inviata, in pari data,
alle Regioni ed agli Enti locali;
CONSIDERATO che, nel corso della odierna
seduta di questa Conferenza:
- le Regioni hanno espresso il loro avviso contrario al
conseguimento dell’intesa, evidenziando il dissenso soprattutto in merito
alla riformulazione dell’articolo 2, comma 1,
lett. b e all’articolo 5, comma 4, del provvedimento, atteso che il
sistema di governance dei Fondi strutturali proposto
riduce in modo significativo il ruolo delle Regioni; inoltre, hanno ribadito
che il decreto stesso non è applicabile alle Regioni a statuto speciale
ed alle Province autonome;
- l’ANCI, l’UPI e l’UNCEM hanno consegnato
dei documenti congiunti (All. E e
F ) in cui hanno espresso il loro avviso contrario al
conseguimento dell’intesa: in particolare, l’ANCI ha sottolineato
che i Comuni non sono messi nelle condizioni di condividere le scelte che
dovranno essere operate; l’UPI ha posto l’accento sulla mancanza di
una adeguata presenza delle Autonomie locali nelle procedure previste dal
provvedimento in esame; l’UNCEM ha evidenziato che la mancata soluzione
del problema di un Fondo nazionale per la montagna avente finalità
perequative rischia di compromettere la situazione dei piccoli comuni situati
nei territori montani;
CONSIDERATO
che il Governo, nel prendere atto della mancata intesa con la quale si conclude l’iter previsto dalla legge n. 42/2009 in
Conferenza Unificata, ha manifestato, comunque, la disponibilità a proseguire
il confronto, a livello politico, con le Regioni e gli Enti locali prima della
approvazione definitiva del provvedimento da parte del Consiglio dei Ministri,
PRENDE
ATTO DELLA MANCATA INTESA
nei termini di cui in premessa, ai sensi dell’articolo 2, comma 3, della legge 5 maggio 2009, n. 42 sullo schema di decreto legislativo recante attuazione dell’articolo 16 della legge 5 maggio 2009, n. 42 e successive modificazioni in materia di risorse aggiuntive ed interventi speciali per la rimozione degli squilibri economici e sociali, approvato, in via preliminare, dal Consiglio dei Ministri, nella seduta del 26 novembre 2010 e trasmesso con nota n. 8793 - DAGL/51587/10.3.1 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il Segretario Il
Presidente