Conferenza Stato Regioni
Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sulle linee guida per la promozione, lo sviluppo e il coordinamento degli interventi regionali nell'ambito della rete di cure palliative e della rete di terapia del dolore
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Rep. Atti n. 239/CSR del
Nella odierna seduta del
VISTI gli articoli 2, comma 2, lett. b) e 4, comma 1, del
decreto legislativo
VISTA
VISTO l’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province
autonome di Trento e di Bolzano in materia di cure palliative pediatriche -
Rep. atti n. 138/CSR del
VISTO l’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province
autonome di Trento e di Bolzano concernente “Documento tecnico sulle cure
palliative pediatriche” - Rep. n. 113/CSR del
VISTA la nota pervenuta in data
CONSIDERATO che, nel corso della riunione tecnica svoltasi
in data
VISTA la nota pervenuta in data
VISTA la lettera in data
VISTA la nota del
ACQUISITO, nel corso dell’odierna seduta, l’assenso del
Governo e dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome sulla nuova
versione del documento in parola diramata dalla Segreteria di questa Conferenza
in data
Sancisce il seguente accordo tra il Governo , le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano
CONSIDERATI:
- il parere favorevole del Consiglio superiore di sanità espresso
dalla sezione I nella seduta del
- il D.M. del
- che le cure palliative e la terapia del dolore costituiscono
obiettivi prioritari del Piano sanitario nazionale ai sensi dell’articolo 1,
commi 34 e 34-bis della legge
- che le linee guida per la promozione, lo sviluppo e il
coordinamento degli interventi regionali negli ambiti individuati dalla Legge n. 38 del
- che tali linee guida, alla luce delle modifiche al Titolo V
della Costituzione, debbono essere recepite in un accordo tra lo Stato, le Regioni
e le Province autonome di Trento e di Bolzano;
- il parere favorevole del Ministero dell’economia e delle finanze
con nota protocollo n. 83534 del
Premesso che:
Il primo atto formale, fondamentale nella storia delle cure
palliative in Italia è rappresentato dall’emanazione della Legge 39 del
Trascorsi più di dieci anni dall’entrata in vigore della
normativa il livello di attuazione della rete assistenziale di cure palliative
in Italia è ancora insoddisfacente; a fronte del forte sviluppo degli hospice si evidenzia una rilevante carenza nell’assistenza
domiciliare e quindi rimane irrisolta una importante
criticità che impedisce un completo diffondersi dell’assistenza palliativa.
E’ quindi di primaria importanza la creazione di una reale
rete assistenziale nella quale i singoli nodi (hospice,
assistenza domiciliare, ospedale) siano adeguatamente
sviluppati e soprattutto possano colloquiare tra loro grazie ad una regia
centralizzata a livello regionale.
In relazione all’assistenza palliativa rivolta al paziente
in età pediatrica permane la necessità di garantire da parte delle regioni la
completa attuazione dell’Accordo sottoscritto in sede di Conferenza per i
rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano in
data
Si ritiene pertanto indispensabile per il reale sviluppo
delle cure palliative l’istituzione, con appositi provvedimenti, regionali ed
aziendali di una struttura specificamente dedicata al coordinamento della rete.
Abbastanza similari sono le criticità riguardanti la
creazione di reti assistenziali dedicate alla terapia del dolore.
In Europa il dolore rappresenta uno dei principali problemi
sanitari in quanto interessa tutte le età, incide sulla qualità della vita
delle persone e, in particolare nella forma cronica, si stima che abbia
un’incidenza nella popolazione di circa il 25-30%.
Il dolore è tra tutti i sintomi quello che più mina
l’integrità fisica e psichica del paziente e maggiormente angoscia e preoccupa
i familiari, con un notevole impatto sulla qualità della vita.
Nonostante l’incremento registrato negli ultimi anni,
l’Italia rimane tra gli ultimi paesi in Europa nella classifica delle nazioni
che consumano i farmaci oppiacei.
Inoltre il dolore non è ancora uno dei parametri normalmente
misurati negli ospedali, come la pressione del sangue o la temperatura, e non
viene riportato in cartella clinica a differenza di quanto era previsto
dall’Accordo di Conferenza Stato – Regioni del 2001 riguardante il progetto
“Ospedale senza dolore”.
Proprio
il progetto “Ospedale senza dolore”, all’infuori di poche realtà
regionali non è decollato concretamente come si auspicava e per questo motivo è
stato elaborato un modello assistenziale nazionale che potesse fornire risposte
tali da superare le criticità attualmente esistenti.
Con il progetto complessivo di una rete assistenziale per le
cure palliative e la terapia del dolore si è cercato di riorganizzare e
sistematizzare l’esistente al fine di ottenere una maggiore facilità di accesso
alle risorse assistenziali disponibili, in particolare rafforzando l’offerta
assistenziale nel territorio per il paziente adulto e pediatrico.
Per raggiungere tale obiettivo si è fatto riferimento ad un
nuovo modello organizzativo, integrato nel territorio nel quale il livello
assistenziale viene scomposto in tre nodi complementari: i centri di
riferimento di terapia del dolore (hub),
l’ambulatorio di terapia antalgica (spoke) e gli
ambulatori dei MMG realizzando così le reti assistenziali contro il dolore.
Il modello sopra esposto potrà essere attuato solo se alla
base verrà creata una rete di MMG in grado di fornire una prima risposta
concreta alle esigenze dei cittadini, fungendo da triage per i centri hub e spoke riducendo così il
ricorso al pronto soccorso per la cura del dolore.
In ambito pediatrico, il problema presenta criticità e
peculiarità tali da rendere necessario un modello organizzativo specifico che
prevede l’organizzazione di centri di riferimento di terapia
del dolore pediatrici (hub) per problemi
specialistici su macroarea, e l’abilitazione di pediatri ospedalieri e di
famiglia (in rete con il centro di riferimento) alla gestione della ampia parte
delle situazioni dolorose di più facile trattazione.
Anche in questo caso l’istituzione, con appositi
provvedimenti regionali ed aziendali di una struttura specificamente dedicata
di coordinamento della rete rimane una scelta strategica che dovrà essere
adottata in ogni regione.
tra il Governo, le Regioni e le
Province autonome di Trento e Bolzano
si conviene che:
in attuazione dell’art. 3 della Legge
n. 38 del
IL
SEGRETARIO IL
PRESIDENTE
Cons.
Ermenegilda Siniscalchi On.
Dott. Raffaele Fitto