Conferenza Stato Regioni
Parere sullo schema di decreto legislativo recante misure per il riassetto della normativa in materia di pesca e acquacoltura ai sensi dell’articolo 28 della legge 4 giugno 2010, n. 96. (POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI)
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Parere sullo schema di decreto legislativo recante misure
per il riassetto della normativa in materia di pesca e acquacoltura ai sensi
dell’articolo 28
della legge 4 giugno 2010, n. 96.
Parere ai sensi dell’articolo 2,
comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
Repertorio
atti n.215/CSR del
21 dicembre 2011.
Nell’odierna
seduta del 21 dicembre 2011:
VISTO il decreto legislativo 28 agosto
1997 n. 281 che, al comma 3 dell’articolo 2, dispone che questa Conferenza sia obbligatoriamente sentita in ordine agli schemi di disegni di legge e di decreto
legislativo nelle materie di competenza delle Regioni o delle Province autonome;
VISTA la legge 4 giugno 2010, n. 96,
recante “Disposizioni per l'adempimento di obblighi
derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge
comunitaria
VISTO lo schema di decreto legislativo, proposto dal
Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con i
Ministri per le politiche europee, degli affari esteri, della giustizia e
dell’economia e delle finanze, approvato in via preliminare dal Consiglio dei
Ministri nella seduta dell’11 novembre 2011, trasmesso dal Dipartimento per gli
Affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con
nota protocollo n. 7407 DAGL/50028/10.3.64 dell’11
novembre 2011, alla Segreteria di questa Conferenza, che ne ha provveduto
l’inoltro alle Regioni e Province autonome il 17 novembre del medesimo anno, con
nota protocollo n. 5356;
CONSIDERATO che il citato schema di decreto provvede,
sulla base dei principi e criteri direttivi della delega, al riordino della
normativa nazionale in materia di pesca ed acquacoltura, in coerenza con gli
obiettivi di cui alle disposizioni comunitarie che regolano la materia, con
riferimento, in particolare, al Regolamento
(UE) n. 404/2011 della Commissione, dell’8 aprile 2011, recante modalità di applicazione
del Regolamento (CE) n. 1224/2009 del Consiglio, del 20 novembre 2009, che
istituisce un regime di controllo comunitario per garantire il rispetto delle
norme della politica comune della pesca, al fine di perseguire, altresì,
l’obiettivo di contrastare la pesca illegale non dichiarata e non regolamentata
e che
COSIDERATO altresì che il testo, nel provvedere all’intero
riassetto della normativa nazionale di settore, colma le lacune in essa esistenti, quali le definizioni sistematiche
delle attività professionali e non professionali, di interesse e riordina la
materia con particolare riferimento alla programmazione degli organi consultivi
di settore, nonché all’attività del giovane imprenditore ittico, perseguendo l’obiettivo
prioritario di delineare il sistema di controllo, che la normativa comunitaria,
di cui al citato Regolamento (CE) n. 1224/2009, prevede che sia attuato dagli
Stati membri a partire dal 1° gennaio 2012, con la definizione delle sanzioni
amministrative, delle pene e delle contravvenzioni per gli illeciti connessi
all’attività di pesca, facendo confluire in un unico testo, a
norma dei principi contenuti nella richiamata delega legislativa, le
disposizioni, relative al sistema sanzionatorio ed ai controlli, contenute in
diverse leggi dell’ordinamento giuridico italiano ed in particolare nella legge
14 luglio 1965, n. 963 recante
VISTI gli esiti dell’istruttoria tecnica, tenutasi in
data 12 dicembre 2011, favorevoli al
provvedimento, con la definizione di alcune proposte
di modifica, concordate tra la parte regionale ed i rappresentanti delle
Amministrazioni centrali, consistenti nell’inserire, nelle premesse, il
riferimento all’articolo 117 della Costituzione ed un “Visto” aggiuntivo con i
riferimenti agli Statuti delle Regioni Sardegna e Sicilia, che conferiscono
alle stesse competenza in materia di pesca, nonché, all’articolo 1, dopo
l’espressione “della normativa nazionale in materia di pesca ed
acquacoltura” la frase “fatte salve le
competenze regionali”;
CONSIDERATO che, nella seduta di Comitato permanente
di coordinamento in materia di agricoltura del 15
dicembre 2011, è stato confermato l’avviso favorevole al testo con le proposte
di modifica definite in sede tecnica, subordinato all’accoglimento di due
ulteriori emendamenti, all’articolo 2, comma 1 ed all’articolo 25, comma 1, condivisi
dal Sottosegretario di Stato, con riserva di una formulazione giuridicamente
corretta;
VISTI gli esiti dell’odierna seduta di questa
Conferenza, nel corso della quale i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome,
tenuto conto della scadenza dei termini nazionali della
delega e per non incorrere in ritardi nel recepimento della normativa
comunitaria, hanno espresso il loro avviso favorevole, condizionato
all’accoglimento delle proposte di modifica contenute in un documento consegnato
in seduta ed ivi allegato, evidenziando altresì che il sistema sanzionatorio
delineato dallo schema di decreto legislativo non sembra essere effettivamente
dissuasivo ed efficace contro le infrazioni gravi sulla pesca, così come
previsto dai regolamenti comunitari che mirano a costruire un sistema
armonizzato di controlli e sanzioni per combattere la pesca illegale
ESPRIME PARERE
FAVOREVOLE
sullo schema di decreto legislativo recante misure per il riassetto della normativa
in materia di pesca e acquacoltura ai sensi dell’articolo 28 della legge 4
giugno 2010, n. 96, condizionato all’accoglimento da parte del Governo degli
emendamenti, da rappresentare nelle opportune sedi, contenuti nel testo di cui
al documento consegnato in seduta, ivi allegato, parte integrante del presente
atto (All. 1).
Il
Segretario Il Presidente