Conferenza Unificata


Parere su disegno di legge recante: “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni”. (AFFARI REGIONALI - RIFORME COSTITUZIONALI – INTERNO - ECONOMIA E FINANZE) (Codice sito 4.6/2013/14 - Servizio II) Parere ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.


Parere sullo schema di disegno di legge recante disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni

Parere sullo schema di disegno di legge recante disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni. (A.C. 1542)

Parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.

Repertorio atti n.   90/CU  del 26 settembre 2013

 

LA CONFERENZA UNIFICATA

Nella odierna seduta del 26 settembre 2013:

 

VISTO l’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 il quale ha disposto che il Presidente del Consiglio dei Ministri può sottoporre a questa Conferenza, anche su richiesta delle autonomie regionali e locali, ogni altro oggetto di preminente interesse comune delle regioni, delle province, dei comuni e delle comunità montane;

 

VISTA la nota n 5324 DAGL/352/Pnas/2013 del 19 agosto 2013 con la quale la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi, ha trasmesso lo schema di disegno di legge recante disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni, approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 26 luglio 2013, ai fini dell’espressione del parere di questa Conferenza, provvedimento che, il 21 agosto 2013, è stato inviato alle Regioni ed agli Enti locali;

 

CONSIDERATO che, per l’esame di detto provvedimento, è stata convocata una riunione, a livello tecnico, il 9 settembre 2013 nel corso della quale, in via preliminare, i rappresentanti delle Amministrazioni statali interessate hanno illustrato i contenuti del provvedimento, facendo presente che esso, stante il ristretto orizzonte temporale utile per la sua approvazione che trova un limite nei primi mesi del 2014, momento in cui dovrebbero svolgersi le nuove elezioni provinciali, è stato già trasmesso alla Camera;

 

CONSIDERATO che i rappresentanti delle Regioni, riservandosi una valutazione più approfondita, hanno evidenziato talune criticità quali: il mancato confronto preventivo sul ruolo delle Regioni per quanto concerne l’istituzione e la regolamentazione delle Città metropolitane; la possibile violazione delle competenze regionali in materia di enti locali laddove lo Stato intervenga con legge propria a disciplinare l’intero processo delle Unioni di comuni; il rischio di una duplicazione di funzioni, compiti, attribuzioni tra le province in via di ridimensionamento e le nascenti città metropolitane; la necessità di apportare dei miglioramenti al meccanismo di elezioni degli organi politici delle città metropolitane e delle province; perplessità sul conferimento diretto ai Comuni ed alle Unioni di comuni delle funzioni amministrative conferite alle province con legge dello Stato in quanto potenzialmente in contrasto con la ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni; l’importanza di un intervento normativo statale più organico per quanto concerne il trasferimento delle risorse umane, strumentali e finanziarie in capo alle nascenti istituzioni attraverso specifici meccanismi che consentano di poter attingere personale che opera in regimi contrattuali diversi o fuori dal comparto pubblicistico;

 

CONSIDERATO che i rappresentanti dell’ANCI hanno espresso una valutazione positiva del testo, evidenziando talune questioni riguardanti il funzionamento degli organi delle città metropolitane e, in particolare, il rapporto tra il consiglio e la conferenza metropolitana nonché i contenuti che dovrebbero essere inseriti nello Statuto;

 

 

CONSIDERATO che i rappresentanti dell’UPI hanno manifestato contrarietà sia per quanto riguarda l’approccio metodologico in quanto è mancata una reale condivisione con gli enti territoriali al momento della predisposizione del disegno di legge, sia per quanto riguarda il merito del provvedimento che, a loro parere, si pone in contrasto sia con la Costituzione tuttora vigente sia con la Carta europea delle autonomie locali; inoltre, hanno evidenziato che non viene chiarito l’impatto del nuovo ordinamento sul patto di stabilità interno, mentre si rischia di creare duplicazioni di funzioni e attribuzioni tra province e città metropolitane;

 

CONSIDERATO che i rappresentanti delle Amministrazioni statali hanno preso atto delle osservazioni, chiedendo di potere acquisire puntuali proposte emendative da parte delle Regioni, dell’ANCI e dell’UPI da valutare in una nuova successiva riunione, a livello tecnico, che è stata convocata il 17 settembre 2013;

 

CONSIDERATO che detto incontro è stato rinviato su richiesta delle Regioni che hanno rappresentato l’esigenza di ulteriori approfondimenti;

 

CONSIDERATO che l’argomento, iscritto all’ordine del giorno della seduta del 19 settembre 2013, è stato rinviato su richiesta delle Regioni e degli Enti locali per approfondimenti;

 

 CONSIDERATO che, nel corso dell’odierna seduta di questa Conferenza:

- le Regioni, nel consegnare un documento (All.A), hanno precisato di condividere l’impianto generale del provvedimento e hanno chiesto l’apertura di un confronto con il Governo finalizzato a introdurre modifiche nel testo, con riferimento in particolare al ruolo da riconoscere alle Regioni  nella istituzione delle città metropolitane e al riconoscimento della potestà esclusiva legislativa delle Regioni in materia di unioni di Comuni;

- l’ANCI, nel consegnare un documento (All.B), ha considerato positivamente la posizione delle Regioni, esprimendo parere favorevole e dichiarando la propria disponibilità ad un ulteriore confronto; in particolare, relativamente alla Città Metropolitana di Roma, il sindaco di Roma Capitale ha sollecitato alcune modifiche da apportare all’articolo 16 del provvedimento con riferimento, in particolare, al meccanismo di adesione dei Comuni della provincia alla città metropolitana, all’introduzione della previsione per cui il sindaco di Roma Capitale sia ex lege anche il sindaco della città metropolitana e alla conservazione delle peculiarità dello status di “Capitale” previste dalla legge n. 42 del 2009;

- l’UPI, nel consegnare un documento (All.C), ha manifestato contrarietà in merito al provvedimento, sottolineando una serie di profili problematici in ordine al sistema elettorale delle province (che riconosce un ruolo predominante ai comuni capoluoghi penalizzando le piccole realtà territoriali alle quali, invece, va riconosciuto un ruolo importante nel governo delle funzioni di area vasta) e al rischio della moltiplicazione dei centri di spesa che si realizzerebbe per effetto del riordino previsto dal disegno di legge con notevoli difficoltà a creare economie di scala; ha, inoltre, segnalato diverse criticità per quanto riguarda il trasferimento del personale e delle obbligazioni attualmente in capo alle Province;

 

CONSIDERATO che il Governo ha preso atto delle osservazioni formulate, riservandosi di attivare un tavolo ristretto tecnico-politico al fine di accompagnare il processo di approvazione del disegno di legge anche alla luce della discussione nelle competenti sedi parlamentari; in particolare, ha assicurato di volere tenere conto dei contributi emersi nella odierna discussione, confermando l’intenzione realizzare una riforma che comporti un effettivo risparmio per il bilancio dello Stato;

 

 

                                       ESPRIME PARERE

 

 

ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 sul disegno di legge recante disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni trasmesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con nota n 5324 DAGL/352/Pnas/2013 del 19 agosto 2013, nei termini di cui in premessa e con le osservazioni e le proposte emendative contenute nei documenti che, allegati al presente atto, ne costituiscono parte integrante.

 

 

 

 

Il Segretario                                                                Il Presidente

                     Roberto G. Marino                                                         Graziano Delrio