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Intesa, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul documento recante “Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020”. (SALUTE)

Intesa, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul documento recante “Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020”.                                                                    

 

Rep. Atti n.    188/CSR      del 2 novembre 2017                                            

 

 

 

LA CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO

 

 

Nell’odierna seduta del 2 novembre 2017:

VISTO l’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, il quale prevede la possibilità per il Governo di promuovere, in sede di Conferenza Stato-Regioni, la stipula di intese dirette a favorire l’armonizzazione delle rispettive legislazioni o il raggiungimento di posizioni unitarie o il conseguimento di obiettivi comuni;

VISTA l’Intesa sancita da questa Conferenza nella seduta del 10 luglio 2014 concernente il nuovo Patto per la Salute 2014-2016” (Rep. Atti n. 82/CSR);

VISTA l’Intesa sancita da questa Conferenza nella seduta del 13 novembre 2014 sul documento recante “Piano Nazionale per la Prevenzione per gli anni 2014-2018” (Rep. Atti n. 156/CSR);

VISTA l’Intesa sancita da questa Conferenza nella seduta del 19 gennaio 2017 sul documento recante “Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019” (Rep. Atti n. 10/CSR);

VISTA la nota del 30 agosto 2017 con la quale il Ministero della salute ha trasmesso, per il perfezionamento dell’intesa in sede di Conferenza Stato - Regioni, il documento recante “Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020”, che, il 5 settembre 2017, è stato portato a conoscenza delle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano;

VISTI gli esiti della riunione tecnica del 10 ottobre 2017, nel corso della quale i rappresentanti delle Regioni hanno consegnato un documento di osservazioni ed emendamenti che è stato condiviso con il Ministero della salute;

VISTA la lettera del 25 ottobre con la quale il  Ministero della salute ha inviato il testo definitivo, diramato in pari data, che recepisce gli emendamenti concordati nella suddetta riunione tecnica;

VISTA la nota del 30 ottobre 2017 con la quale la Regione Piemonte, Coordinatrice della Commissione salute, ha comunicato l’assenso tecnico;

CONSIDERATO che, nel corso dell’odierna seduta di questa Conferenza, le Regioni hanno espresso avviso favorevole al perfezionamento dell’intesa sul provvedimento in esame;

 

ACQUISITO, nell’odierna seduta di questa Conferenza, l’assenso del Governo, delle Regioni e delle Province autonome;

 

 

SANCISCE INTESA

 

Tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, nei seguenti termini:

CONSIDERATI:

-       la Decisione della Commissione del 22 dicembre 1999 relativa alle malattie trasmissibili da inserire progressivamente nella rete comunitaria, in forza della decisione n. 2119/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio di istituzione di un network per la sorveglianza epidemiologica e il controllo delle malattie infettive a livello comunitario, e in particolare l’Allegalo 1, paragrafo 3 “Speciali problematiche di sanità pubblica”, in cui viene citata l’antibiotico-resistenza, come problematica emergente di particolare criticità in sanità pubblica;

-       la Raccomandazione del Consiglio Europeo del 15 novembre 2001 sull’uso prudente degli agenti antimicrobici che prevede la necessità: di considerare le infezioni batteriche resistenti alla terapia antibiotica come un problema di sanità pubblica; di disporre di linee di indirizzo per la sorveglianza dell’emergenza delle infezioni da batteri antibiotico-resistenti, l’uso prudente degli antibiotici, la formulazione di campagne di comunicazione rivolte al pubblico e di campagne di formazione informazione rivolte agli operatori sanitari;

-       le Conclusioni del Consiglio Europeo sull’Antibiotico-resistenza del 10 giugno 2008 che prevedono la necessità di creare meccanismi inter-settoriali per monitorare l’implementazione di strategie e piani di sorveglianza, nonché lo sviluppo di linee guida sulle infezioni da batteri antibiotico-resistenti che provocano maggiore impatto sulla sanità pubblica;

-       che il 12 maggio 2011 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione non legislativa sulla resistenza agli antibiotici, nella quale ha sottolineato che il problema della resistenza agli antimicrobici aveva assunto una dimensione notevole negli ultimi anni e ha invitato la Commissione a elaborare un piano d'azione a livello dell’Unione, per la lotta alla resistenza antimicrobica;

-       la Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio del 15 novembre 2011, relativa al Piano d’azione di lotta ai crescenti rischi di resistenza antimicrobica (AMR), in cui la Commissione propone l’elaborazione di un piano di azione quinquennale di lotta alla resistenza antimicrobica, ripartito in 12 azioni chiave e in linea con l'iniziativa “One Health”;

-       le Conclusioni del Consiglio del 22 giugno 2012 sull’impatto della resistenza antimicrobica nel settore della salute umana e nel settore veterinario — una prospettiva di tipo «One Health» (2012/C211/02), in cui viene sottolineato che, allo scopo di ridurre l’uso eccessivo, incontrollato e inappropriato di antimicrobici in ambito umano e animale, è necessario favorire il coordinamento tra i settori della salute umana e animale, il rafforzamento della cooperazione internazionale sull’uso degli antimicrobici, una maggior sensibilizzazione dei cittadini sul problema, la raccolta più esaustiva delle informazioni e, infine, la promozione della ricerca e dell’innovazione in materia di utilizzo corretto degli antimicrobici;

-       la Decisione n. 1082/2013/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2013, relativa alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero e che abroga la decisione n. 2119/98/CE, che identifica tra le gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero di origine biologica, cui si applica la decisione stessa, anche la resistenza antimicrobica e le infezioni nosocomiali connesse alle malattie trasmissibili («problemi sanitari speciali connessi»);

-       le Conclusioni del Consiglio sulla sicurezza dei pazienti e la qualità dell’assistenza medica, compresi la prevenzione e il controllo delle infezioni associate all’assistenza sanitaria e della resistenza agli antimicrobici (2014/C 438/05), che identificano le azioni di contrasto all’antimicrobico-resistenza come essenziali per garantire la sicurezza dei pazienti e la qualità dell’assistenza medica;

-       che esistono in Italia sistemi di sorveglianza afferenti al sistema di sorveglianza europeo (ESAC-NET) e alla sorveglianza di laboratorio a livello europeo (EARSS-NET), cui aderiscono alcuni laboratori di aziende ospedaliere regionali, su base volontaria, il che non contribuisce a delineare un quadro esaustivo di tale ambito;

-       che tra le iniziative europee di sanità pubblica, promosse e sostenute dal Centro Europeo per il Controllo delle Malattie, vi è la Giornata europea degli Antibiotici, che si svolge ogni anno il 18 novembre e ha come obiettivo la sensibilizzazione sulla minaccia rappresentata dalla resistenza agli antibiotici, nonché sull’uso prudente degli antibiotici stessi;

-       le conclusioni del Consiglio d’Europa del 17 giugno 2016 che hanno chiesto agli Stati membri di sviluppare entro metà 2017 un piano nazionale di contrasto all’Antimicrobico-Resistenza (AMR), basato sulla strategia “One Health” e in linea con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) contenute nel Piano d’Azione Globale sull’Antimicrobico Resistenza (Global action plan on antimicrobial resistance - GAP) preparato dall’OMS e adottato dalla 68^ Assemblea Mondiale della Sanità, nel maggio 2015, con la Risoluzione WHA68.7;

-       che il GAP dell’OMS sottolinea l’importanza della collaborazione tripartita tra FAO, OIE e OMS su questo tema, la quale prevede, come punti essenziali, la raccolta di dati sull’uso di antimicrobici in animali destinati alla catena alimentare, una sorveglianza integrata, lo sviluppo congiunto di materiale per advocacy e aspetti di formazione professionale nei vari Paesi;

-       che gli obiettivi strategici del GAP sono: migliorare i livelli di consapevolezza e di informazione/educazione; rafforzare le attività di sorveglianza; migliorare la prevenzione e il controllo delle infezioni, in tutti gli ambiti; ottimizzare l’uso di antimicrobici nel campo della salute umana e animale (antimicrobial stewerdship); aumentare/sostenere ricerca e innovazione;

-       il decreto dirigenziale del 24 aprile 2015, che in considerazione della minaccia globale e dell’alta percentuale di resistenza agli antibiotici dei patogeni circolanti in Italia, ha istituito un apposito Gruppo di Lavoro sull’AMR, cui hanno partecipato il Ministero della salute, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), rappresentanti delle Regioni e delle Società scientifiche;

-       che il suddetto Gruppo di lavoro, seguendo le indicazioni dell’OMS e le conclusioni del Consiglio d’Europa del 17 giugno 2016, ha predisposto la bozza del Piano di Contrasto all’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020 individuando 6 ambiti di intervento (Sorveglianza; Prevenzione e controllo delle infezioni; Uso corretto degli antibiotici, compresa “Antimicrobial Stewardship”; Formazione; Comunicazione e Informazione; Ricerca e Innovazione) e disegnando un percorso per l’azione che include, quali componenti tecniche e operative, obiettivi precisi e azioni, per cui è previsto un processo di monitoraggio e valutazione basato su indicatori quantitativi misurabili;

-       che l’anzidetto Piano, basato sull’approccio multisettoriale “One Health” che prevede l’integrazione di tutti i settori interessati: umano, veterinario, di sicurezza degli alimenti, agricolo e ambientale:

  • individua i principali esiti di salute che si vogliono raggiungere attraverso la sua realizzazione; 
  • indica le azioni principali da realizzare a livello nazionale e regionale/locale per promuovere un efficace contrasto del fenomeno dell’AMR nei seguenti ambiti: sorveglianza, prevenzione e controllo delle infezioni da microrganismi resistenti e dell’AMR; uso appropriato e sorveglianza del consumo degli antimicrobici; potenziamento dei servizi diagnostici di microbiologia; formazione degli operatori sanitari; informazione/educazione della popolazione; ricerca e sviluppo; 
  • definisce per ciascuna delle azioni individuate gli obiettivi a medio (2017-2018) e a lungo termine (2017-2020) e gli indicatori per le azioni considerate prioritarie; 

·        rimanda a successivi piani operativi e documenti tecnici, locali, regionali e nazionali, che individuino in dettaglio le specifiche attività e responsabilità operative. 

-       il parere reso dal Consiglio superiore di sanità nella seduta del 21 luglio 2017;

 

 

SI CONVIENE

 

 

1. E’ approvato il documento recante “Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020”, che allegato al presente atto, ne costituisce parte integrante.

2. Per l’uso dell’antibiotico veterinario nell’allevamento bovino, in quello suino e negli animali d’affezione, è stato già predisposto un documento dalla Regione Emilia-Romagna che può essere utilizzato come linee di indirizzo per tutte le Regioni.

3. Viene previsto un monitoraggio/valutazione a due anni dall’approvazione del Piano.

4. All'attuazione della presente intesa si provvede nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

 

 

                

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