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Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, le Province, i Comuni e le Comunità Montane sul documento recante “Piano nazionale demenze – Strategie per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore delle demenze”. (SALUTE) Codice sito: 4.10/2014/58 (Servizio III) Accordo ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera c) del Decreto Legislativo 28 agosto 1997, n. 281

SEDUTA DEL 20 MAGGIO 2004

Accordo, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lett. c) del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, le Province, i Comuni e le Comunità montane sul documento recante “Piano nazionale demenze – Strategie per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore delle demenze”.

 

Rep. Atti  n.  135/CSR   del 30 ottobre 2014

 

LA CONFERENZA UNIFICATA

 

 

Nell’odierna seduta del 30 ottobre 2014:

 

VISTO l’articolo 9 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 e, in particolare, il comma 2, lettera c), in base al quale questa Conferenza promuove e sancisce accordi tra Governo, Regioni, Province, Comuni e Comunità montane, al fine di coordinare l’esercizio delle rispettive competenze e svolgere in collaborazione attività di interesse comune;

 

VISTA la lettera in data 2 ottobre 2014, con la quale il Ministero della salute ha inviato lo schema di accordo indicato in oggetto, che con nota del 10 ottobre è stato diramato alle Regioni ed alla Province autonome di Trento e di Bolzano ed alle Autonomie locali;

 

CONSIDERATO che, nel corso della riunione tecnica del 16 ottobre 2014, sono state concordate modifiche migliorative del testo, recepite nella versione definitiva che il Ministero della salute ha inviato con nota del 17 ottobre 2014 e che questa Segreteria ha diramato in data 22 ottobre 2014;

 

VISTA la nota del 29 ottobre 2014, con la quale la Regione Veneto, Coordinatrice della Commissione salute, ha comunicato il parere tecnico favorevole all’accordo nella suddetta versione del 22 ottobre 2014;

 

ACQUISITO, nell’odierna seduta di questa Conferenza, l’assenso del Governo, delle Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano e delle Autonomie locali con la raccomandazione -  formalizzata dalla  Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome con nota in data 6 novembre 2014 – che la realizzazione del Piano sia rafforzata con ulteriori strumenti operativi, al fine di garantire nel contempo l’autonomia gestionale e organizzativa delle Regioni e delle Province autonome;

 

SANCISCE ACCORDO

 

 

tra il Governo, le Regioni e le Province autonome e le Autonomie locali, nei seguenti termini:

 

premesso che:

 

- il decreto legislativo n. 502/92 – “Riordino della disciplina in materia sanitaria a norma dell’articolo 1 della Legge 23 ottobre 1992, n. 421” e successive modificazioni ed integrazioni, indirizza le azioni del Servizio Sanitario Nazionale verso il rispetto del principio di appropriatezza e la individuazione di percorsi diagnostici terapeutici e linee guida; stabilisce l’adozione in via ordinaria del metodo della verifica e della revisione della qualità e della quantità delle prestazioni al cui sviluppo devono risultare funzionali i modelli organizzativi ed i flussi informativi dei soggetti erogatori;

 

- il decreto del Presidente della Repubblica 14 gennaio 1997 "Approvazione dell'atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano in materia di requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l'esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private", definisce le attività di valutazione e miglioramento della qualità in termini metodologici e prevede tra i requisiti generali richiesti alle strutture pubbliche e private che le stesse siano dotate di un insieme di attività e procedure relative alla gestione, valutazione e miglioramento della qualità;

 

- il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 novembre 2001 “Definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza” indica la necessità di individuare percorsi diagnostico-terapeutici sia per il livello di cura ospedaliera, sia per quello ambulatoriale;

 

- il decreto del Presidente della Repubblica 7 aprile 2006 “Approvazione del Piano Sanitario Nazionale 2006-2008”, individua gli obiettivi da raggiungere per attuare la garanzia costituzionale del diritto alla salute e degli altri diritti sociali e civili in ambito sanitario, ed in particolare il punto 4.4, si prefigge la promozione del Governo clinico  quale strumento per il miglioramento della qualità delle cure per i pazienti e per lo sviluppo delle capacità complessive e dei capitali del SSN, allo scopo di mantenere standard elevati e migliorare le performance professionali del personale, favorendo lo sviluppo dell’eccellenza clinica;

 

- l’Intesa concernente il “Piano nazionale per la prevenzione per gli anni 2010-2012”, sancita nella seduta del 29 aprile 2010, Rep. Atti n. 63/CSR, individua le demenze come una delle aree di priorità da includere nella programmazione regionale attraverso i Piani regionali per la prevenzione per lo stesso triennio;

 

- anche a livello internazionale, e specificamente dell’Unione Europea, il problema delle demenze viene riconosciuto come prioritario, in particolare attraverso il finanziamento della Joint Action sulle demenze (ALCOVE), conclusasi nel 2013 e a cui l’Italia ha preso parte attiva, nonché attraverso l’annuncio di una nuova JA che verrà proposta per l’avvio nel corso del 2014;

 

- il nostro Paese ha incluso le demenze tra le priorità del semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea (Luglio-Dicembre 2014), ponendosi anche l’obiettivo di presentare una strategia nazionale nel settore; 

 

considerato che:

 

-       la demenza è in crescente aumento nella popolazione generale ed è stata definita secondo il Rapporto OMS e ADI del 2012 “una priorità mondiale di salute pubblica”;

 

-       il maggior fattore di rischio associato all’insorgenza delle demenze è l’età e l’Italia è uno dei paesi con la più alta presenza di anziani. Nel nostro Paese la percentuale di coloro che superano i 65 anni rispetto al totale della popolazione era del 20% nel 2009 e si stima arrivi al 26,5% nel 2030. Anche la percentuale di ultraottantenni è aumentata notevolmente: era il 5,6% nel 2009 e si stima raggiunga quasi il 9% nel 2030;

 

-       in Europa si stima che la prevalenza delle demenze incrementi, nel medesimo periodo di tempo, dall’1.6% nella classe d’età 65-69 anni al 22,1% in quella maggiore di 90 anni nei maschi e dall’1% al 30,8% rispettivamente nelle donne. I tassi di incidenza per demenza variano dal 2.4 per 1000 anni persona nella classe d’età 65-69 anni fino al 40,1 per 1000 anni persona in quella maggiore di 90 anni nella popolazione maschile e dal 2,5 all’ 81,7 rispettivamente nella popolazione femminile. La demenza di Alzheimer rappresenta, secondo queste stime, circa il 60% di tutte le demenze;

 

-       le demenze comprendono un insieme di patologie (demenza di Alzheimer, vascolare, fronto-temporale, a corpi di Lewy, forme miste, ecc.) che hanno un impatto notevole in termini socio-sanitari sia perché un sempre maggior numero di famiglie ne sono drammaticamente coinvolte, sia perché richiedono l’attivazione di una qualificata rete integrata di servizi sanitari e socio-assistenziali. Le demenze, inoltre, rappresentano una delle maggiori cause di disabilità. Dato il progressivo invecchiamento della popolazione generale queste patologie stanno diventando, e lo saranno sempre più, un problema rilevante in termini di sanità pubblica;

 

-       la sintomatologia della demenza, conseguente alla grave compromissione delle funzioni cognitive, è infatti caratterizzata da una disabilità progressiva la cui gestione clinica ed assistenziale risulta estremamente complessa. Va, inoltre, tenuto presente che la condizione clinica del paziente demente è generalmente caratterizzata dal fenomeno della pluripatologia che, inevitabilmente, comporta vari gradi di disabilità a cui si accompagnano problemi somatici, psichiatrici, sociali, etici e medico-legali;

 

-       sul territorio nazionale è presente una organizzazione differenziata tra le diverse Regioni e talora anche all’interno delle singole Regioni ed una marcata variabilità nell’offerta quali-quantitativa di servizi di diagnosi e cura. Spesso si rileva anche una ancora scarsa integrazione e collaborazione tra Ospedale, medici di medicina generale (MMG), servizi territoriali e di assistenza domiciliare integrata che rischiano di tradursi in una carenza nella presa in carico e nella continuità assistenziale. La realtà si presenta molto variegata, con aree di sicura eccellenza accanto ad altre dove è assolutamente necessario intervenire per dare qualità;

 

-       i compiti dei soggetti deputati a svolgere la funzione di governance, Ministero, Regioni e Province Autonome, Enti Locali sono, sulla base delle differenti prerogative e responsabilità:

          fissare obiettivi e strategie;

          progettare le strutture di governo e di controllo;

          sorvegliare e valutare il funzionamento;

          misurare e valutare il grado di raggiungimento degli obiettivi,

          prevedere sistemi gestionali volti al miglioramento continuo e capaci d’intervenire in corso d’opera per potenziare determinate performance;

 

-        in Italia sono numerose le iniziative rivolte alla demenza ma, nonostante gli sforzi di Amministrazioni, Associazioni ed operatori sanitari e sociosanitari, la gestione del problema è ancora spesso affrontata in momenti e con percorsi distinti;

 

 

 

 

SI CONVIENE

 

 

  1. Sulla necessità di definire ed implementare il PIANO NAZIONALE DEMENZE”, Allegato A), parte integrante del presente atto, inteso come strategia globale per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore, partendo dal presupposto che, come in tutte le patologie cronico-degenerative nelle quali l’approccio farmacologico non è risolutivo nel modificarne la storia naturale, occorre prevedere un insieme articolato ed organico di percorsi assistenziali, secondo una filosofia di gestione integrata della malattia.

 

  1. Il Governo, le Regioni, le Province Autonome e gli Enti Locali si impegnano a implementare il Piano Nazionale Demenze, articolato in obiettivi ed azioni articolati dettagliatamente nell’allegato tecnico, per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell'appropriatezza degli interventi integrati nel settore delle demenze.

 

  1. Le azioni, tra loro complementari e sinergiche, sono da avviare congiuntamente a livello nazionale, regionale e locale.

 

  1. L’attuazione da parte delle singole Regioni, Province Autonome ed Enti Locali delle azioni previste è realizzata nel quadro della rispettiva programmazione assistenziale e nel rispetto della connessa programmazione economico finanziaria, in riferimento alle risorse umane, strumentali e finanziarie previste dalla normativa vigente.

 

  1. Dalle azioni previste dal suddetto Piano non devono derivare nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica

 

 

 

 

 

             

 

 

 

 

 

 

 

 

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