Repubblica Italiana Conferenze Stato Regioni ed Unificata |
|
Ti trovi in: CONFERENZA UNIFICATA - Home - Dettaglio Documento |
Intesa,
ai sensi dell’articolo 8, comma
6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni, le Province
autonome di Trento e Bolzano e gli Enti locali sulla ripartizione per l’anno 2016 del “Fondo
nazionale per le politiche giovanili di cui all’art. 19, comma 2, del decreto
legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4
agosto 2006, n. 248". Repertorio
Atti n. 96/CU del 21 luglio 2016 LA
CONFERENZA UNIFICATA Nella odierna seduta del 21 luglio 2016 VISTO
l’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, il quale prevede che,
in sede di Conferenza Unificata, il Governo può promuovere la stipula di intese
dirette a favorire il raggiungimento di posizioni unitarie o il conseguimento
di obiettivi comuni; VISTO
l’art. 19, comma 2, del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con
modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, che ha istituito presso la
Presidenza del Consiglio dei Ministri il Fondo per le politiche giovanili, al
fine di promuovere il diritto dei giovani alla formazione culturale e
professionale e all’inserimento nella vita sociale, anche attraverso interventi
volti ad agevolare la realizzazione del diritto dei giovani all’abitazione,
nonché a facilitare l’accesso al credito per l’acquisto e l’utilizzo di beni e
servizi; VISTA
la nota del 18 luglio 2016, con la
quale il Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale della
Presidenza del Consiglio dei Ministri ha inviato, ai fini dell’acquisizione
dell’Intesa di questa Conferenza, lo schema di provvedimento indicato in
oggetto che è stato diramato in pari data alle Regioni e alle Autonomie locali; CONSIDERATO che, nel corso
dell’odierna seduta di questa Conferenza, le
Regioni, l’ANCI e l’UPI hanno espresso parere favorevole al
perfezionamento dell’Intesa sullo schema di provvedimento di cui trattasi; ACQUISITO, nell’odierna seduta di questa
Conferenza, l’assenso del Governo, delle Regioni, delle Province autonome di
Trento e di Bolzano e delle Autonomie locali; SANCISCE INTESA tra il Governo, le Regioni e Province Autonome e gli Enti
locali, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131,
nei seguenti termini: Considerato: -
il
decreto legge 16 maggio 2008, n. 85, convertito con modificazione in legge 14
luglio 2008, n.121, che ha, tra l’altro, attribuito al Presidente del Consiglio
dei Ministri le funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di politiche
giovanili; -
il
dPR 21 febbraio 2014 registrato alla Corte dei conti
il 25 febbraio 2014 n. 571, con il quale il Sig. Giuliano Poletti è stato
nominato Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali; -
il
dPCM 23 aprile 2014, registrato alla Corte dei conti
in data 8 maggio 2014, n. 1213, con il quale il predetto Ministro, è stato
delegato, tra l’altro, ad esercitare le funzioni ed i compiti, ivi compresi
quelli di indirizzo e coordinamento, di tutte le iniziative, anche normative,
nella materie concernenti le politiche giovanili e il Servizio civile
nazionale; -
il
dPR 28 febbraio 2014, registrato alla Corte dei Conti
in data 4 marzo 2014, n. 648, con il quale l’On. Luigi Bobba è stato nominato
Sottosegretario di Stato al Lavoro e alle politiche giovanili e del Servizio
civile nazionale; -
dM
8 maggio 2014, con il quale all’On. Luigi Bobba sono state delegate le funzioni
di indirizzo polito-amministrativo nelle materie concernenti le politiche
giovanili e il Servizio civile nazionale; -
il
dPCM 1° ottobre 2012, recante “Ordinamento delle
strutture generali della Presidenza del Consiglio di Ministri” pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale n. 288 in data 11
dicembre 2012, che individua tra le strutture generali della Presidenza
del Consiglio dei Ministri il Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile
nazionale; -
la
legge 28 dicembre 2015, n. 208 contenente disposizioni per la formazione del
bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2016), che
definisce, in Tabella C, la dotazione finanziaria del “Fondo per le politiche
giovanili”; -
la
legge 28 dicembre 2015, n. 209 di approvazione del Bilancio di previsione dello
Stato per l’anno finanziario 2016 e bilancio pluriennale per il triennio
2016-2018; -
il
dPCM del 21 dicembre 2015 di approvazione del
bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l'anno
2016 e per il triennio 2016-2018; -
l’art.
7, comma 1, lettera b) del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con
modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, che ha stabilito che la
Presidenza del Consiglio dei Ministri debba operare “un contenimento delle
spese per le strutture di missione e riduzione degli stanziamenti per le
politiche dei singoli Ministri senza portafoglio e Sottosegretari, con un
risparmio non inferiore a 20 milioni di euro per l’anno 2012 e di 40 milioni di
euro a decorrere dall’anno 2013”; -
l’art.
1, comma 291, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, che ha stabilito che la
Presidenza del consiglio dei Ministri a decorrere dal 2015 è tenuta ad
assicurare un ulteriore riduzione delle spese del proprio bilancio in misura
non inferiore a 13 milioni di euro; -
l’art.
2, comma 109, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 che, a decorrere dal 1°
gennaio 1010, abroga l’art. 5 della legge 30 novembre 1989, n. 386, relativo
alla partecipazione delle Province Autonome di Trento e Bolzano alla
ripartizione dei fondi speciali istituiti per garantire livelli minimi di
prestazioni in modo uniforme si tutto il territorio nazionale; -
la Circolare n. 128699 del 5 febbraio 2010 del
Ministero dell’economia e delle finanze che, in attuazione del predetto art. 2,
comma 109, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, richiede che ciascuna
Amministrazione si astenga dall’erogare finanziamenti alle Autonomie speciali; -
che
con la nota n. 61748 del 30 luglio 2015, il Ministero dell’economia e delle
finanze, che ha comunicato le modalità di versamento delle somme non erogate
alle Province autonome di Trento e Bolzano all’Entrata del bilancio dello
Stato; -
la
Sentenza della Corte Costituzionale in data 8 ottobre 2012, n. 223; -
la
Deliberazione n. 2/2013/G, emessa dalla Corte dei Conti - Sezione centrale di
controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato, concernente
l’indagine di controllo sul “Fondo per le politiche giovanili”, e, in
particolare, le pagine 62 e seguenti della relazione approvata con la
Deliberazione che, al primo capoverso del paragrafo 10, recita testualmente: “Il quadro normativo di riferimento delle
risorse regionali, per i progetti concernenti le politiche giovanili, deve
collocarsi nella corretta applicazione dei principi d’ordine costituzionale,
che prevedono la competenza regionale per detti interventi e che trovano
similari esempi nel caso del Fondo per le politiche sociali, sul quale si è
pronunciata la Corte costituzionale, nel senso che le risorse vadano trasferite
tout court, alle Regioni, tanto
da aver statuito l’esigenza che non vi sia un’articolazione del Fondo
predefinita dall’Amministrazione statale, come avveniva in passato. Le modalità
di trasferimento delle risorse alle Regioni sono espressione del dettato
costituzionale (Legge costituzionale 18.10.2001, n. 3), che fa rientrare le
politiche giovanili nell’ambito delle competenze concorrenti tra Stato e
Regioni”; -
le
Sentenze della Corte Costituzionale del 20 marzo 2006, n. 118, del 12 dicembre
2007, n. 453 e del 27 febbraio 2008, n. 50; -
che
è necessario, al fine di assicurare l’attuazione delle politiche in favore dei
giovani sul territorio, destinare una quota del Fondo per le politiche
giovanili al finanziamento di attività a livello regionale e locale, secondo
criteri e modalità condivisi, per l’anno 2016; -
che
le modalità di monitoraggio delle iniziative regionali saranno disciplinate
tramite accordi tra Pubbliche Amministrazioni (di seguito accordi o accordo)
sottoscritti, ai sensi dell’art. 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241, tra il
Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale e ciascuna Regione; -
che
la legge 7 aprile 2014, n. 56 ha profondamento innovato il sistema delle
autonomie locali, istituendo le Città metropolitane e trasformando le Province
in enti di area vasta di secondo grado con funzioni proprie e ben definite;
SI CONVIENE Articolo
1 1.
La presente Intesa, indica le percentuali di
riparto, per l’anno 2016, del Fondo nazionale per le politiche giovanili, di
seguito denominato “Fondo”. 2.
La percentuale del Fondo destinata alle
Regioni, alle Province Autonome e al sistema delle Autonomie locali è
complessivamente stabilita in misura pari al 54% del Fondo. 3.
La presente Intesa, tra l’altro, stabilisce: a. la quota del Fondo destinata alle
Regioni e alle Province Autonome e i relativi criteri di riparto, finalizzata a
cofinanziare interventi territoriali, di seguito “interventi”, in materia di politiche giovanili, volti a promuovere - attraverso iniziative culturali e
formative e appositi centri e/o spazi e/o forme aggregative - attività di orientamento e placement, in via
prioritaria, nonché attività dirette alla prevenzione del disagio giovanile e
al sostegno dei giovani talenti; b. la quota del Fondo destinata al
sistema delle Autonomie locali, rappresentato dall’ANCI; c.
le
modalità e gli strumenti di programmazione, attuazione e monitoraggio degli
interventi di cui alle lettere a) e b) del presente articolo. Articolo 2 1.
La percentuale del Fondo, di seguito denominata “quota”, destinata agli interventi delle
Regioni e delle Province Autonome indicati all’articolo 1, comma 3, lettera a), è pari al 30% dello
stanziamento del Fondo stesso, come determinato dalla legge di stabilità per
l’anno 2016 (e in particolare, dalla Tabella C, allegata alla legge stessa) e
da eventuali riduzioni derivanti da manovre di finanza pubblica, disposte fino
all’emanazione del Decreto ministeriale recante “ Riparto delle risorse
finanziarie del Fondo nazionale per le politiche giovanili per l’anno 2016”. 2.
La quota del Fondo, determinata secondo la percentuale indicata al precedente
comma 1, si intende comprensiva dei trasferimenti indistinti a favore delle
Regioni e delle Province Autonome, disposti dal Ministero dell’economia e delle
finanze ai sensi dell’art. 14, comma 2, del decreto-legge 31 maggio 2010, n.
78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e
dell’art. 7, comma 1, lettera b) del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95,
convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, nonché derivanti
da altre disposizioni normative di finanza pubblica, comunque finalizzate a
finanziare trasferimenti compensativi a favore delle Regioni e delle Province
Autonome. 3.
La
riferita quota, determinata secondo
quanto indicato ai precedenti commi 1 e 2, è ripartita tra le Regioni e le
Province autonome di Trento e Bolzano applicando i criteri utilizzati per la
ripartizione percentuale del Fondo nazionale per le politiche giovanili 2015,
come indicato nella tabella (Allegato 1) che costituisce parte integrante della
presente Intesa. La ripartizione della quota
determina le risorse finanziarie, arrotondate per eccesso o per difetto
all’euro, assegnate e da trasferire, per la realizzazione degli interventi, a ciascuna Regione e
Provincia autonoma. 4.
Le
risorse finanziarie, assegnate sulla base dei criteri di cui al precedente comma
3, alle Province autonome di Trento e Bolzano, sono acquisite al bilancio dello
Stato ai sensi dell’articolo 2, comma 109, della legge 23 dicembre 2009, n.
191. A tal fine le predette risorse sono versate all’Entrata del bilancio dello
Stato al Capo X. 5
Le
Regioni inviano al Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale
(di seguito solo Dipartimento) le proposte progettuali, approvate con delibera
di Giunta Regionale, relative agli interventi
che si intendono realizzare, ai fini della sottoscrizione dell’Accordo di
collaborazione di cui al successivo comma 8, di seguito “Accordo”. Con l’invio
della proposta progettuale la Regione formalizza la richiesta delle risorse
finanziarie di cui al precedente comma 3. Le proposte progettuali, conformi
agli obiettivi indicati all’articolo 1, devono pervenire al Dipartimento entro
il 30 novembre 2016. Resta salva la possibilità per le Regioni, in presenza di
rilevanti e motivate ragioni formalmente rappresentate, di inviare le proposte
progettuali anche oltre il citato termine, ma comunque entro l’anno 2016. 6
Ai fini dell’attuazione degli interventi proposti, le Regioni si impegnano a cofinanziare almeno
il 20% del valore complessivo del progetto presentato, anche attraverso la
valorizzazione di risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dalle
Regioni stesse. Gli importi di cofinanziamento minimo, rapportati alle risorse
assegnate ad ogni singola Regione sono indicati nell’Allegato 2, che
costituisce parte integrante della presente Intesa. 7
Le
Regioni evidenziano le modalità di realizzazione del progetto, i tempi, gli
obiettivi, il valore complessivo, il numero di interventi, i destinatari, il
territorio, e altri elementi ritenuti utili, in un’apposita “scheda di progetto”, che costituisce
parte integrante della delibera di Giunta Regionale di cui al precedente comma 5. 8
L’Accordo
sottoscritto bilateralmente, ai sensi dell’art. 15 della legge 7 agosto 1990,
n. 241, in forma digitale, tra il Dipartimento e le singole Regioni, che
riporta in allegato la delibera di Giunta e la scheda di progetto, disciplina
tra l’altro le modalità di monitoraggio semestrale sugli interventi e il trasferimento delle risorse finanziarie. 9
Il
Dipartimento e le Regioni provvedono alla sottoscrizione degli Accordi entro 60
giorni dalla ricezione delle proposte progettuali di cui al precedente comma 8.
Per le proposte progettuali inviate oltre il termine di cui al precedente comma
5, il Dipartimento, qualora le motivate ragioni formalmente rappresentate siano
oggettivamente rilevanti, comunica la
richiesta pervenuta oltre il termine alla Conferenza dei Presidenti delle
Regioni e delle Province autonome e procede alla sottoscrizione dell’Accordo; in
caso contrario, chiede alla Conferenza Unificata di esprimersi al riguardo. 10
Il
trasferimento alle Regioni delle risorse finanziarie di cui al precedente comma
3 avverrà a seguito della registrazione del provvedimento di approvazione degli
Accordi stessi da parte del competente organo di controllo della Presidenza del
Consiglio dei Ministri, al quale il Dipartimento li trasmette entro 30 gg dalla
sottoscrizione. 11
Le attività relative agli interventi da realizzare devono essere
avviate entro 6 mesi decorrenti dalla data di perfezionamento, in forma
digitale, dell’Accordo; la Regione comunica al Dipartimento la data di effettivo
inizio delle attività. Il mancato avvio delle stesse entro il suddetto termine
comporta la restituzione delle somme già erogate dal Dipartimento. 12
Le eventuali risorse finanziarie, già destinate con la
presenta Intesa alle Regioni, che
si rendano disponibili a seguito della mancata sottoscrizione dell’Accordo di
cui al precedente comma 8, ovvero a seguito del mancato avvio delle attività
entro il termine previsto dal precedente comma 11, andranno a riconfluire nel
Fondo per le politiche giovanili per essere redistribuite nelle annualità
successive. Articolo 3 1.
La
quota del Fondo, destinata al sistema delle Autonomie locali, rappresentato
dall’ANCI, è stabilita in misura pari al 24% dello stanziamento del Fondo
stesso, come determinato dalla legge di stabilità per l’anno 2016 (e in
particolare, dalla tabella C, allegata alla legge stessa) e da eventuali
riduzioni derivanti da manovre di finanza pubblica, disposte fino
all’emanazione del Decreto ministeriale recante “ Riparto delle risorse
finanziarie del Fondo nazionale per le politiche giovanili per l’anno 2016”. 2.
Le
modalità di programmazione, realizzazione e monitoraggio delle iniziative in
favore delle Autonomie locali sono oggetto di uno specifico distinto Accordo
per l’anno 2016 da stipularsi tra il Dipartimento e l’ANCI, successivamente alla
registrazione del decreto di riparto di cui al comma precedente. 3.
Nell’ambito
dell’Accordo di cui al comma 2 del presente articolo una quota delle risorse, previste
al comma 1, dovrà essere destinata alla realizzazione di progetti ed azioni
rivolti alle Città metropolitane ed agli enti di area vasta. 4.
Le
risorse finanziarie, già destinate con la presente Intesa a favore delle
Autonomie locali, che si rendano disponibili successivamente alla conclusione
dell’Accordo sono interamente destinate ad iniziative da concordate tra le
Parti mediante la sottoscrizione di un atto integrativo.
|