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Parere
sullo schema di decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della
ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, concernente
la revisione dei criteri e dei parametri previsti per la determinazione delle
dotazioni organiche del personale amministrativo tecnico ed ausiliario (ATA)
della scuola, a decorrere dall’anno scolastico 2015/2016. Parere,
ai sensi dell’articolo 1, comma 334, della legge 23 dicembre 2014, n. 190. Repertorio atti n. 94/CU del 1° ottobre 2015 LA CONFERENZA
UNIFICATA Nella odierna seduta del 1° ottobre 2015: VISTO l’articolo 1, comma 334, della legge 23
dicembre 2014, n. 190, il quale ha
disposto che, con decreto del Ministro dell'istruzione,
dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e
delle finanze, sentita questa Conferenza, da adottare entro sessanta giorni
dalla data di entrata in vigore della medesima legge, in considerazione di un
generale processo di digitalizzazione e incremento dell'efficienza dei processi
e delle lavorazioni, si procede alla revisione dei criteri e dei parametri
previsti per la definizione delle dotazioni organiche del personale
amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola, in modo da conseguire, a
decorrere dall'anno scolastico 2015/2016, fermi restando gli obiettivi di cui
all'articolo
64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6
agosto 2008, n. 133; VISTA la nota del 7 agosto
2015 con la quale il Ministero
dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Ufficio legislativo ha trasmesso
lo schema di decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e
della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, concernente
la revisione dei criteri e dei parametri previsti per la determinazione delle
dotazioni organiche del personale amministrativo tecnico ed ausiliario (ATA)
della scuola, a decorrere dall’anno scolastico 2015/2016 e le relative relazioni, illustrativa e
tecnica, e con successiva nota del 1° settembre 2015, ad integrazione della suddetta
documentazione, ha trasmesso le Tabelle allegate, parti integranti del
provvedimento medesimo, documentazione diramata, il 7 settembre 2015, alle
Regioni e agli Enti locali; CONSIDERATO che, ai fini
dell’esame di detto provvedimento, è stata convocata una riunione, a livello
tecnico, il 17 settembre 2015, nel corso della quale i rappresentanti delle Regioni hanno preso atto del provvedimento di
attuazione delle disposizioni contenute nella legge di stabilità 2015, riservandosi
di far conoscere una posizione ufficiale per l’espressione del parere;
tuttavia, hanno illustrato alcune osservazioni; in particolare, hanno rilevato
che non risulta allegata la tabella, presentata negli anni precedenti, nella
quale veniva definito l’impatto delle distribuzioni, nel caso specifico delle
riduzioni del personale, a livello territoriale, in assenza della quale non
risulta chiara la ricaduta sulle singole Regioni; hanno osservato che le
riduzioni proposte dalla Tabella 1 (riduzione assistenti amministrativi primo
ciclo) pongono sullo stesso piano le segreterie di Istituzioni scolastiche
autonome con 1.100 alunni e istituzioni alla soglia dei 1.500 e che sarebbe
auspicabile una maggiore gradualità della progressione, in particolare per
quanto riguarda la fascia ricompresa 1.300 e 1.500 alunni, atteso che in tale
modo sarebbero penalizzate le Regioni che hanno provveduto a definire il
dimensionamento scolastico. Infine, hanno fatto presente che un ulteriore
parametro da potere graduare è il correttivo relativo ai plessi di cui alla lettera
d) delle tabelle 1 e 2 dell’allegato a provvedimento, integrandole di una unità
di personale dedicato rispetto a quelle previste; CONSIDERATO che i rappresentanti dell’ANCI, anche a nome
dell’UPI, hanno osservato che il provvedimento pur se risponde ad una norma inserita
nella legge di stabilità 2015, rappresenta, comunque, un ulteriore
riduzione del personale A.T.A. che interviene dopo le consistenti
riduzioni già intervenute a
seguito della legge n. 133 del
2008; inoltre, hanno lamentato come il numero di 40 alunni
disabili oltre il quale è previsto un collaboratore scolastico in più
rispetto al contingente previsto non sia assolutamente
sufficiente, anche in considerazione del fatto che
gli alunni sono distribuiti su più plessi; quindi,
hanno evidenziato la necessità di una revisione di tale numero che deriva,
peraltro, dalla preoccupazione è che, ove risultassero insufficienti le
figure dei collaboratori, essenziali per il
normale svolgimento delle attività scolastiche degli alunni
disabili, le richieste saranno rivolte agli Enti locali interessati
che dovrebbero intervenire con risorse finanziarie proprie; CONSIDERATO che, al riguardo, i
rappresentanti del Ministero dell’istruzione, dell’università e della
ricerca hanno precisato di avere cercato di ridurre
l’impatto delle riduzioni, incrementando il numero dei collaboratori in
presenza di alunni disabili prevedendo un numero che potesse fare fronte
alle varie esigenze; comunque, in merito alle osservazioni formulate, hanno
assicurato la disponibilità a valutarle in occasione della predisposizione dei
prossimi provvedimenti; CONSIDERATO che, nel corso
dell’odierna seduta di questa Conferenza: - le Regioni, in coerenza con i pareri
espressi nel corso delle annualità precedenti, hanno espresso parere negativo
in ragione della insufficiente chiarezza dei criteri di riparto; - l’ANCI ha espresso parere negativo sullo
schema di decreto, ritenendo non adeguata la previsione del numero di 40 alunni
disabili oltre il quale è aumentato di una unità il numero dei collaboratori
scolastici poiché, in caso di necessità, dovrebbero essere gli enti locali a
farsi carico delle risorse umane e finanziarie occorrenti; inoltre, nel
prendere atto della disponibilità al riguardo manifestata dal Ministero
dell’istruzione per i successivi provvedimenti, ha chiesto una revisione dello
schema di decreto già per l’anno in corso; - l’UPI, analogamente all’ANCI, ha espresso parere negativo, evidenziando
la preoccupazione circa la possibile insufficienza
delle figure dei collaboratori scolastici, che sono essenziali per il normale
svolgimento delle attività scolastiche di tutti gli alunni e in particolare di
quelli disabili, le cui richieste peserebbero, fra l'altro, sugli enti locali; RILEVATO che, al riguardo, il Governo, nel prendere atto di
quanto espresso dalle Regioni, dall’ANCI e dall’UPI e, pur, comprendendo le
preoccupazioni emerse, ha richiamato il vincolo stabilito dalla legge di
stabilità per l’anno 2015, che prevedeva, nell'ipotesi di informatizzazione e
dematerializzazione, la riduzione del personale
A.T.A, precisando, tuttavia, che si è operato nel senso di riequilibrare le
consistenze numeriche tra le varie figure del personale con particolare
riferimento ai collaboratori scolastici; ESPRIME PARERE NEGATIVO nei termini di cui in premessa, ai sensi
dell’articolo
1, comma 334, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, sullo schema di decreto del
Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il
Ministro dell’economia e delle finanze, concernente la revisione dei criteri e
dei parametri previsti per la determinazione delle dotazioni organiche del
personale amministrativo tecnico ed ausiliario (ATA) della scuola, a decorrere
dall’anno scolastico 2015/2016, trasmesso, con note del 7 agosto 2015 e del 1°
settembre 2015, dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
, mantenendo le stesse dell’anno precedente?;
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