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Verbale n. 1/2014 Seduta del 13
febbraio 2014 CONFERENZA PERMANENTE PER IL COORDINAMENTO DELLA
FINANZA PUBBLICA Il giorno 13 febbraio 2014, alle ore 14.00, presso la Sala riunioni del I piano di Via della Stamperia, n. 8, si è riunita, la Conferenza Permanente per il coordinamento della finanza pubblica (convocata con nota prot. n. CSR 600 P-4.23.2.21 del 10/02/2014) per discutere sui seguenti argomenti all’ordine del giorno: Approvazione del verbale della
seduta del 10 ottobre 2013 1) Rapporto della Copaff
sull’entità e la ripartizione delle misure di consolidamento della finanza
pubblica relative al periodo 2008-2013. Codice
sito: 2.22/2014/1 (Servizio II) 2) Accordo sulle prospettive di
impiego dei fabbisogni standard relativi alle funzioni fondamentali di Comuni e
Province. Possibili interventi normativi
e amministrativi conseguenti. Sono presenti per le Amministrazioni dello Stato: il Ministro
per gli affari regionali e le autonomie, DELRIO*;
il Sottosegretario all’interno, BOCCI; il
Capo della Segreteria tecnica del Ministero per la pubblica amministrazione e
la semplificazione, LEOTTA. per le Regioni e Province autonome: il Presidente
della Regione Emilia-Romagna, ERRANI;
l’Assessore della Regione Siciliana, BIANCHI;
l’Assessore della Regione Veneto, CIAMBETTI;
l’Assessore della Regione Toscana, BUGLI;
l’Assessore della Regione Lombardia, GARAVAGLIA;
l’Assessore della Regione Lazio, SARTORE. per il sistema delle Autonomie: il
Presidente dell’UPI e Presidente
della Provincia di Torino, SAITTA. per la Commissione tecnica paritetica per l’attuazione
del federalismo fiscale: il
Presidente, ANTONINI; il
rappresentante del Ministero per i rapporti con le regioni, LONGOBARDI; il rappresentante del
Ministero per la pubblica amministrazione e semplificazione con delega per la
semplificazione normativa, ZANARDI. Sono altresì presenti il Capo di
Gabinetto per gli affari regionali ed autonomie, BONARETTI e il Direttore dell’Ufficio di Segreteria della
Conferenza Stato-Città ed autonomie locali,
MAUCERI Svolge le funzioni di Segretario, MARINO, Direttore dell’Ufficio di
Segreteria della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni
e le Province autonome di Trento e di Bolzano. *
Il Ministro Delrio è delegato ad esercitare le funzioni di Presidente della
Conferenza Il Ministro DELRIO pone all’approvazione
il verbale della seduta del 10 ottobre 2013. Non essendo state formulate
osservazioni, la Conferenza permanente
per il coordinamento della finanza pubblica approva il verbale Il Ministro DELRIO, ponendo all’esame il
punto n.1) dell’o.d.g., ricorda come la riunione sia dedicata – secondo quanto
richiesto nella precedente seduta della Conferenza permanente per il
coordinamento della finanza pubblica – alla discussione del documento
predisposto dalla Copaff su entità e
ripartizione delle misure di consolidamento della finanza pubblica nel periodo
dal 2008 al 2013 (ALL. 1). Il Presidente
ANTONINI ricorda che il 10 ottobre 2013, la Copaff ha avuto mandato da
parte del Ministro Delrio di fornire dati per una analisi degli effetti delle
manovre adottate nel periodo 2008-2013, con riguardo in particolare
all’incidenza dei tagli alla spesa pubblica sui diversi livelli di governo. A
tal proposito, è stato istituito un tavolo tecnico presieduto dai professori
Longobardi e Zanardi, a cui hanno partecipato i rappresentanti della Ragioneria
dello Stato, Bilardo e Mazzotta, dell’ISTAT, della Conferenza delle Regioni e delle
Unioni delle Province e dei Comuni. Sono stati analizzati i principali
provvedimenti di finanza pubblica del periodo considerato e sono state
elaborate due tabelle e quattro grafici, che il professor Zanardi provvederà ad
illustrare. Il Professor ZANARDI richiama
brevemente la metodologia che si è seguita: sono stati analizzati i venti più
importanti provvedimenti di finanza pubblica adottati nel periodo 2008-2013,
che hanno avuto degli effetti finanziari sia sotto il profilo dell’entrata che della
spesa; ne è stato misurato l’effetto sull’indebitamento netto della pubblica amministrazione
in termini complessivi e lo si è poi
ripartito fra i diversi livelli di governo, per macro livelli, cioè
Amministrazioni centrali, Amministrazioni locali ed Enti previdenziali;
successivamente si è distinto, all’interno del macro aggregato “Amministrazioni
locali”, tra Regioni, Province, Comuni
ed Enti sanitari. Si è seguita, a tal fine, la metodologia propria della contabilità
nazionale, individuando il soggetto pubblico che eroga la spesa finale a favore
di terzi e a cui affluiscono le entrate. E’ stato considerato quindi il conto
consolidato. Non sono stati analizzati i trasferimenti tra i soggetti pubblici
diversi, interni rispetto all’aggregato delle pubbliche amministrazioni. Pur non accennando ai problemi tecnici specifici che sono emersi nella
costruzione di queste elaborazioni, segnala come gli effetti di manovre di
inasprimento del Patto di stabilità interno siano stati attribuiti interamente
alla spesa. E’ stato assunto infatti, dal punto di vista metodologico, che gli Enti locali reagiscano ad aumenti del
loro obiettivo di Patto di stabilità interno tagliando la spesa. A seguito di questa breve presentazione, illustra sinteticamente le tabelle
riguardanti: ·
l’andamento cumulato delle manovre. Viene
evidenziato che, negli ultimi sei anni, il totale cumulato delle manovre
finanziarie è di 122 miliardi di euro, da ripartire, considerando
congiuntamente sia le entrate che le spese, in circa 77 miliardi di euro per
quanto riguarda l’Amministrazione centrale, 33 miliardi di euro per
l’Amministrazione locale e 12 miliardi di euro per gli Enti previdenziali; ·
il raffronto tra la spesa primaria
(consolidata) e le manovre cumulate per sotto-settore; ·
l’andamento della spesa primaria 2009-2012 per
sotto-settore; ·
l’analisi degli effetti di ciascun
provvedimento con impatto superiore ai 3/400 milioni di euro. Sottolinea che le tabelle
rappresentano le prime elaborazioni scaturite dal
lavoro del tavolo tecnico della Copaff e che sono possibili ulteriori
approfondimenti e sviluppi rispetto a ciò che vorrà indicare la Conferenza
permanente. Il Presidente
ERRANI esprime apprezzamento per il lavoro svolto, dichiarando che è la
prima volta che vi è un’analisi condivisa di questi dati tra i diversi livelli
di governo, e questo non solo risponde ad richiesta “vecchia di anni”, ma
costituisce anche una base fondamentale per impostare le politiche future. Propone
inoltre che si proceda ad ulteriori passaggi ed approfondimenti che dovrebbero scaturire dal
presente lavoro: · individuare in quali settori l’Amministrazione
centrale ha ridotto la spesa. E’ infatti sua convinzione che una
parte significativa della riduzione della spesa dell’Amministrazione centrale
corrisponda alle aree del welfare, della
non autosufficienza, delle
politiche sociali in generale. Crede che
queste spese abbiano un’immediata ricaduta sul territorio e, dunque,
un’immediata conseguenza nell’ambito delle politiche “di surroga” che, senza
una devoluzione esplicita, ricadono sulle Amministrazioni locali e
territoriali, e particolarmente sulle Regioni. Ritiene infatti che le Regioni
rappresentino, tra gli altri enti
territoriali, il comparto che ha subito tagli maggiori; · riflettere su come i risultati del lavoro della Copaff
possano essere utilizzati al tavolo della spending
review; ·
verificare i
servizi che le Amministrazioni sono in grado di fornire a seguito delle manovre: serve un ragionamento
sui livelli di sostenibilità e sulle differenze esistenti non solo tra nord e
sud, ma anche all’interno di tali aree. Si augura che, a seguito di questo
lavoro, nessuno possa più ipotizzare ulteriori risparmi nel settore della
sanità per 10 miliardi. Suggerisce infine di approfondire e
condividere le procedure, affinché la successiva legge di stabilità possa
partire da questi dati. Il Presidente SAITTA concorda con quanto riferito dal Presidente
Errani in merito al collegamento con la spending
review. Nota in particolare come emerga dai
dati che i vari provvedimenti hanno ridotto, dal 2008 al 2013, la spesa
primaria del 27,8 per cento e, benché la spesa delle Provincie pesi solo l’1,4
per cento della spesa primaria, i tagli hanno pesato sulle Province per 2,8
miliardi di euro. Questo ha avuto evidenti ripercussioni sulla capacità di
erogare servizi. Le Province dunque nel periodo in esame
hanno evidentemente scontato la volontà del legislatore di avviare i processi
di riforma e di ridurre le competenze, e questo ha provocato effetti nella
misura che si è richiamata. Il Patto di stabilità 2014 procede
ancora secondo questa direzione: ma indipendentemente dalla riforma delle Province,
non può eludersi il tema dei servizi e delle risorse necessarie. A completamento delle informazioni
messe a disposizione, aggiunge che le Province che non hanno rispettato il
Patto di stabilità nel 2012 sono otto, e quelle che hanno fatto ricorso ai
piani di riequilibrio secondo la nuova disciplina per il dissesto sono cinque.
Per quanto riguarda il 2013, i dati non sono ancora disponibili ma è evidente
che la situazione è peggiorata.
Nonostante questa situazione di estrema difficoltà, le Amministrazioni
provinciali hanno celermente utilizzato gli spazi finanziari del decreto-legge
n. 35 del 2013, consentendo in tal modo la ripresa degli investimenti. Nel periodo 2010-2013, la spesa
corrente è stata ridotta dell’11,81 per cento, mentre emerge che i Comuni
l’hanno aumentata del 5,76 per cento e le Regioni dell’1,14 per cento. Stesso
ragionamento può farsi per quanto riguarda gli investimenti. In conclusione, condividendo le
considerazioni espresse dal Presidente Errani, ritiene assai utile una
riflessione su questi dati e il loro utilizzo come base delle scelte future. Propone
quindi un approfondimento del lavoro della Copaff attraverso un supplemento di
indagine, che prenda in considerazione gli equilibri di bilancio e l’esercizio
dell’autonomia tributaria degli Enti locali, utilizzando anche le numerose
banche dati esistenti in questo settore. Consegna inoltre un documento per
conto dell’ANCI (ALL. 2). Il Ministro DELRIO riassume le principali
questioni emerse: sottolinea il pregio dello studio che è stato prodotto e
l’opportunità di proseguire con maggiori approfondimenti. Richiama quanto sostenuto dal Presidente
Errani, che è necessario cioè analizzare meglio i tagli subiti dall’Amministrazione
centrale; cita come esempio il taglio dei tribunali, che si rivela in effetti
un taglio traslato: perché sono in effetti i comuni a farsi carico di pagare le
spese dei tribunali, e dunque il taglio è dell’Amministrazione centrale, ma è
l’ente locale a compensare le spese. Si tratta di un esempio classico di
confusione di competenze, ma soprattutto di poca trasparenza nelle relazioni
finanziarie. Un secondo elemento che merita attenzione
è la spesa sanitaria delle Regioni. Dichiara che occorre infine capire
come sono rappresentate le spese cosiddette “incomprimibili”: quelle, ad
esempio, necessarie alla gestione delle scuole superiori per quanto riguarda le
Province e i Comuni, che attengono a livelli essenziali, così come la sanità
per le Regioni. Anche in questo caso si tratta di livelli essenziali che vanno
correlati a diritti fondamentali, può parlarsi di livelli essenziali “di
cittadinanza” invece che di assistenza. Il lavoro che si è iniziato ha per
obiettivo una maggiore trasparenza, e l’acquisizione di un metodo condiviso
nella rilevazione e nell’analisi dei dati. Il Presidente ANTONINI precisa che lo studio, piuttosto impegnativo, è
stato fatto in un tempo relativamente breve. Spiega che sono possibili
ulteriori e molteplici analisi e approfondimenti, che richiederanno tempi più
lunghi e che il lavoro futuro sarà in ogni caso orientato secondo le
indicazioni che sono scaturite dalla discussione, alcune delle quali già
considerate e previste. Il Professor LONGOBARDI segnala al Ministro Delrio che la spesa sanitaria
è stata considerata, ma è attribuita agli enti sanitari locali poiché il
criterio seguito è quello di attribuire le variazioni di spesa all’ente
erogatore finale. Quindi, nel caso della sanità, non alla Regione, ma agli enti
sanitari locali. Nota come, almeno in questo periodo, il contenimento della
spesa primaria sia stato, in questo settore, relativamente modesto, incidendo
per il 3,7 percento. L’Assessore BUGLI è del parere che il dato del 3,7 riferito alla
spesa primaria degli enti sanitari locali sia ottimistico, ed invita a
rivederlo, spiegando che la Toscana ha un dato dell’8,5 pur non essendo
soggetta a piano di rientro. Nota inoltre che, all’incirca, le
manovre hanno riguardato per il 50 per cento il Patto e per il 50 per cento i
trasferimenti che riguardano le spese locali. E in questo quadro le Regioni, che
non hanno un Patto a saldi, ma un Patto a tetti di spesa, non hanno avuto la
possibilità di fare manovre di entrata che potessero in qualche maniera
rimediare a questo aspetto. Il Ministro DELRIO osserva che mettendo insieme la spesa sanitaria e
la spesa regionale l’incidenza percentuale sarebbe minore. L’ Assessore CIAMBETTI ricorda come dal 2001 siano state trasferite
deleghe e competenze, in maniera significativa, dallo Stato alle
amministrazioni territoriali, senza un adeguato trasferimento di risorse:
chiede perciò di verificare per ogni tipo di competenza che è stata trasferita
agli enti locali, come ad esempio la manutenzione delle strade o gli aiuti alle
imprese, se ci sia stato un trasferimento di risorse. Chiede inoltre di fare un focus sulle risorse regionali che ogni
Regione mette nel sistema sanitario regionale.
L’Assessore GARAVAGLIA suggerisce, con riferimento ai dati
presentati, di lavorare in due direzioni: · analizzare la spesa sanitaria nazionale in raffronto a
quella degli altri Paesi europei; · affinare i dati
concernenti l’effetto delle manovre sulle amministrazioni locali,
entrando maggiormente nel dettaglio, poiché vi sono evidentemente differenze
tra Comuni. Il Professor ZANARDI osserva che i suggerimenti pervenuti dai vari
interlocutori della seduta odierna sono estremamente interessanti, ma che
impongono, almeno in alcuni casi, un cambiamento della metodologia utilizzata.
Si è finora guardato ai
provvedimenti e al loro impatto; bisognerà invece guardare ai dati di spesa e al
loro andamento nel tempo, per capire quali comparti hanno aumentato il loro
spazio relativo e quali invece lo hanno diminuito. Il Ministro DELRIO, sottolineando
ancora una volta l’importanza del lavoro svolto, conferma che si deve
ulteriormente proseguire, nell’ottica della leale collaborazione, nell’analisi
delle dinamiche della spesa e dei provvedimenti di finanza pubblica adottati in
questi ultimi anni. In merito al
punto n. 2) dell’ordine del giorno che reca: “Accordo sulle prospettive di impiego dei fabbisogni standard relativi
alle funzioni fondamentali di Comuni e Province. Possibili interventi normativi
e amministrativi conseguenti”, chiede di rinviare la discussione anche per
l’assenza del Sottosegretario Baretta, rappresentante del Ministero
dell’economia e delle finanze, che, a motivo di un impegno istituzionale, non
ha potuto garantire la sua presenza. Ringrazia gli
intervenuti e dichiara conclusi i lavori alle ore 16,45. IL SEGRETARIO
IL PRESIDENTE
Roberto G. Marino
Graziano Delrio DISTINTA DEGLI ALLEGATI P. 1 ALL. 1 Documento COPAFF ALL. 2 Doc.
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